Dieselgate: Dal 1° Settembre in vigore nuovi test UE sulle emissioni per i veicoli di nuova omologazione.

1 settembre 2017

A partire da oggi, 1° settembre, entrano in vigore i nuovi test di omologazione europea. È la fine dell’attuale protocollo NEDCNew European Driving Cycle (New European Driving Cycle), introdotto nel 1996, che viene sostituito dal WLTPWorldwide Harmonized Light Vehicles Test Procedure (Worldwide harmonized Light vehicles Test Procedure), a sua volta affiancato dal test RDE (Real Driving Emissions). Un cambiamento di enorme portata per l’industria automotive, accelerato dalla vicenda dieselgateScandalo sulle Emissioni e dei defeat device utilizzati per aggirare i regolamenti esistenti, e reso necessario per sanare le forti discrepanze tra i dati omologati e quelli reali.

Ogni anno in Europa, l’inquinamento atmosferico provoca più di 400.000 morti premature. I veicoli, in particolare diesel, sono una delle principali fonti di ossidi di azoto (NOx). Le norme UE fissano dei limiti alle emissioni inquinanti dalle automobili e stabiliscono le procedure dei test. Ma gli studi dimostrano che le emissioni su strada sono estremamente superiori rispetto a quanto misurato in laboratorio.

Il 23 febbraio, i deputati UE della commissione per l’Ambiente hanno ascoltato i pareri delle parti interessate sulle proposte volte a migliorare le procedure di misurazione delle emissioni dei principali inquinanti atmosferici provenienti dalle automobili.

“Dobbiamo ripristinare la fiducia nel settore automobilistico in Europa, che dovrà diventare assolutamente affidabile. Per questo motivo, i test devono essere chiari, esigenti e indipendenti” ha detto la deputata francese del PPE Françoise Grossetête.

Le nuove macchine possono essere immesse sul mercato solo se soddisfano i requisiti ambientali dell’UE, come gli standard di emissioni Euro. Una volta che il modello è stato approvato in un paese, le macchine possono essere venduta in tutta l’UE. Questo processo è chiamato “omologazione”.

Attualmente, le emissioni dei nuovi modelli sono misurati in condizioni di laboratorio. Tuttavia, gli studi dimostrano che esiste un divario tra le misure nei laboratori e quelli in condizioni di guida reali.

L’impatto del trasporto su strada in Europa emette fino al 40% di NOx in Europa e circa l’80% di queste emissioni provengono da vetture diesel.

Il comitato tecnico dell’Ue ha approvato e reso operative le modifiche preparate dalla Commissione Europea. Un provvedimento ormai necessario, anche perché secondo una ricerca tedesca il divario medio tra i dati reali e quelli dichiarati sulle emissioni nel 2015 era del 42%.

Quindi, per rendere ancora più realistici e chiari i dati, l’Unione Europea ha deciso di introdurre per prima a livello globale anche i test RDE (Real Drive Emission), che si svolgono su strada con specifiche apparecchiature portatili (Pems) per la misurazione delle emissioni. La prova potrà essere svolta in qualunque area, rispettando una serie di parametri legati alla tipologia del percorso, all’altitudine e alle procedure di guida.

Dal momento che le condizioni di prova sono molto variabili e la precisione della strumentazione portatile è inferiore a quella di laboratorio è stato deciso anche in questo caso un percorso graduale: i costruttori dovranno rispettare un fattore di conformità (CF) di massimo 2,1 rispetto ai limiti ammessi dalle norme Euro 6 per gli inquinanti (tolleranza del 110%) per le nuove auto entro il settembre del 2019.

Successivamente il divario sarà ridotto a un fattore di 1,5 (50%), entro gennaio 2020 per tutti i nuovi modelli ed entro gennaio 2021 per tutte le nuove auto. I test RDE (che per il momento rilevano solo gli ossidi di azoto e il particolato) saranno quindi particolarmente impegnativi per i modelli diesel, ma anche i benzina dovranno evolvere per rispettare le nuove norme, che prevedono per i motori a iniezione diretta gli stessi limiti sulle polveri dei propulsori a gasolio. Per questo, i filtri antiparticolato si diffonderanno anche su questa tipologia di auto a benzina.