Dieselgate: Pubblicati i risultati del primo rapporto del ministro Delrio.

5 ottobre 2016 - di Mario Rossi - Quattroruote

“Mediamente (per i mezzi sui quali il dispositivo di manipolazione non è presente) il comportamento del veicolo in termini di emissioni di NOx durante le prove di laboratorio viene rispettato su pista”. E, comunque, “i veicoli provati sul ciclo di guida reale hanno mostrato elevate emissioni di NOx”. È quanto si legge nelle conclusioni del primo, parziale rapporto del ministero delle Infrastrutture su un campione rappresentativo delle auto con motore Euro 5b, la classe di emissioni a cui appartiene il motore EA 189 della Volkswagen che ha dato origine, poco più di un anno fa, al cosiddetto dieselgateScandalo sulle Emissioni.

Il Documento Pubblico

Il documento, datato 27 luglio 2016, è stato pubblicato oggi nella sezione Parlamento europeo del sito del Movimento 5 Stelle, ma era stato ufficialmente trasmesso dal ministro Graziano Delrio alla Commissione di inchiesta del Parlamento europeo sulle emissioni inquinanti (Emis) lo scorso agosto. E il 21 settembre, poco meno di due settimane fa, era stato consegnato alla commissione Trasporti della Camera dei deputati solamente dopo la richiesta fatta dal M5S.

Prima serie di Test

Il rapporto, di 46 pagine, sintetizza i risultati di una prima tornata di verifiche su 15 vetture selezionate dai tecnici ministeriali (i test su altri tre modelli sono attualmente in corso e altri otto saranno svolti non appena la Procura della repubblica di Verona metterà a disposizione della commissione le auto a suo tempo sequestrate, tutte del gruppo Volkswagen).

Dal rapporto emerge che otto dei 15 test sono stati effettuati all’Istituto motori del Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche) di Napoli; gli altri sette, tutti riguardanti modelli prodotti da FCA, sono stati realizzati nei laboratori di Torino della stessa Casa per conto del Cpa (Centro prove autoveicoli) della Motorizzazione del capoluogo piemontese, i cui funzionari erano presenti durante le verifiche. Una modalità che ha indotto quelli del M5S a presentare, il 21 settembre, un’interrogazione parlamentare, a cui il ministero ha risposto il giorno seguente chiarendo che “le prove sono state effettuate in piena armonia con quanto previsto dalla direttiva quadro 2007/46/CE sulla omologazione dei veicoli”.

Le 15 auto esaminate

Questi i veicoli oggetto del test: due Volkswagen Tiguan 2.0 TDI, BMW 118d, Ford Focus 1.6 TDCi, Ford S-Max 2.0 TDCi, Mercedes CLA 200 CDI, Mercedes E 220 CDI, Opel Astra 2.0 CDTi, Fiat Panda 1.3 MJT, Alfa Romeo Giulietta 1.6 JTDm e 2.0 JTDm, Jeep Cherokee 4×2 2.0 MJT II, Lancia Ypsilon 1.3 MJT, Fiat 500L 1.6 MJTe Fiat Doblò 1.3 MJT. I modelli per i quali le prove sono ancora in corso sono la Renault Laguna 1.5 dCi, la Renault Clio 1.5 dCi e la Dacia Sandero 1.5 dCi.

Dai Risultati emissioni di NOx elevate

Se da un lato sembra che nessuna delle auto esaminate monti i cosiddetti “defeat device”, scopo principale di questo primo studio, dall’altro i risultati mostrano che “tutti i veicoli provati sul ciclo di guida reale “Urban”, molto dinamico, caratterizzato da elevate accelerazioni e dunque notevoli richieste di carico, hanno mostrato elevate emissioni di NOx”, ovvero gli ossidi d’azoto.

Nelle prossime ore i nostri ingegneri analizzeranno in maniera più approfondita i contenuti tecnici del “report” ministeriale.