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EOBD

I sistemi OBD forniscono al proprietario del veicolo o ad un meccanico accesso alle informazioni sullo “stato di salute” dei vari sottosistemi del veicolo: la normativa standard (in Europa e Stati Uniti) è riferita però solo ai sottosistemi “emission relevant”, cioè quelli che, se rotti, possono portare ad un aumento delle emissioni, come catalizzatore, sonda lambda ecc., mentre gli altri sistemi (es. airbag, climatizzatore ecc.) hanno un’autodiagnosi non standard, definita a piacimento da ogni costruttore automobilistico (detta autodiagnosi proprietaria).

La normativa EOBD (European On Board Diagnostics) è l’equivalente europeo dell’OBD-II ed è stata introdotta per i motori a benzina nel 2001 assieme al livello di emissioni Euro 3 con la direttiva 98/69/CE.

Si applica a tutte le autovetture di categoria M1 (con non più di 8 posti a sedere e un peso lordo del veicolo fino a 2.500 kg) immatricolate per la prima volta all’interno degli Stati membri dell’UE a partire dal 1º gennaio 2001 per le autovetture con motore a benzina e dal 1º gennaio 2004 per le autovetture con motore a gasolio. Per i modelli di nuova introduzione, le date di applicazione della normativa sono state anticipate di un anno: 1º gennaio 2000 per le autovetture a benzina e 1º gennaio 2003 per le autovetture a gasolio.

Per le autovetture con un peso lordo del veicolo superiore a 2500 kg e per i veicoli commerciali leggeri, le date di applicazione della normativa sono partite dal 1º gennaio 2002 per i modelli a benzina, e dal 1º gennaio 2007 per i modelli a gasolio.

L’attuazione tecnica dell’EOBD è essenzialmente la stessa dell’OBD-II, e vengono utilizzati gli stessi protocolli di connessione e di segnale SAE J1962.

Le soglie di emissione EOBD per le normative Euro V e Euro VI sono inferiori rispetto alle precedenti Euro III e IV.

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