In Arrivo Nuove Contravvenzioni sull’uso del Cellulare alla Guida: Ritiro Patente subito fino a 6 Mesi.

20 luglio 2017

Giro di vite per chi viene beccato a a parlare al telefonino o utilizza altri dispositivi elettronici mentre è alla guida. Già alla prima infrazione è in arrivo l’immediata sospensione della patente fino a tre mesi, che potranno diventare sei in caso di recidiva. Inoltre aumentano le sanzioni pecuniarie e la decurtazione di punti sulla patente. E’ l’emendamento presentato oggi, ed approvato, dal presidente della Commissione Trasporti della Camera Michele Meta al disegno di legge sulle modifiche all’articolo 173 del codice della strada inerente la distrazione alla guida e l’utilizzo di dispositivi elettronici al vaglio della Commissione. Con l’emendamento si modifica la misura che invece prevedeva la sospensione della patente di guida soltanto alla seconda infrazione in due anni. Piu’ in generale il provvedimento e’ volto anche a garantire una maggiore sicurezza sulla strada per i ciclisti e bimbi a bordo.

“In Commissione abbiamo pressoché ultimato l’esame degli articoli e degli emendamenti di una legge che ho ritenuto di presentare, alla luce delle diverse emergenze in tema di sicurezza stradale: poche e urgenti modifiche al Codice della strada per contrastare gli incidenti e i comportamenti più rischiosi”, dichiara Meta, che è anche relatore del testo. “Proprio oggi – spiega il parlamentare Pd – ho presentato, in un clima di piena condivisione, un emendamento per affrontare e risolvere l’odiosa e pericolosa abitudine degli italiani di usare il telefono cellulare alla guida. Il nuovo testo segnerà un cambio di rotta decisivo, rispetto alle blande e inefficaci disposizioni attualmente in vigore”. “L’innovazione tecnologica – conclude Meta – deve essere sempre uno strumento per migliorare la sicurezza in automobile, come dimostrano le norme, anch’esse contenute nella legge in esame, sull’obbligo di dispositivi antiabbandono dei bambini. Quando invece le tecnologie diventano un fattore di distrazione, come testimoniano gli studi recenti sulle cause degli incidenti stradali, bisogna avere il coraggio di rispondere con una norma choc come questa”.

“Soddisfatto che l’orientamento del Governo sia stato fatto proprio dal relatore del provvedimento. Era doveroso assumere una posizione più rigida per limitare l’uso di smartphone e dispositivi elettronici, oggi prima causa di incidenti anche mortali sulle strade”, afferma il vice ministro delle infrastrutture e dei Trasporti Riccardo Nencini. “Sono tre i nodi più significativi che il Governo intende sciogliere per garantire maggiore sicurezza sulle strada”, precisa Nencini. Oltre all’immediata sospensione della patente per chiunque faccia uso di smartphone e altri dispositivi elettronici durante la guida, ci sono ”l’obbligo per gli automobilisti di mantenere una distanza di sicurezza di almeno un metro e mezzo dai ciclisti, in fase di sorpasso” e ”l’obbligo di dotarsi di seggiolini con dispositivi anti abbandono di bambini in auto”. Accanto ”alla norma salva ciclisti, abbiamo previsto – aggiunge il viceministro – ingenti investimenti sulle quattro grandi ciclovie italiane e altri sono previsti nel prossimo piano città”.

Vietato anche il Navigatore

Il divieto del cellulare in auto riguarda qualsiasi operazione che imponga l’impiego anche di una sola mano sul dispositivo: così, ad esempio, non si può consultare la rubrica telefonica (attività preparatoria alla telefonata), scrollare la timeline di Facebook (benché non si scriva alcunché sulla tastiera), scattarsi un selfie o – peggio – un video mentre si canta alla guida. Persino sorreggere lo smartphone, in prossimità della bocca, per conversare con il vivavoce rientra nel divieto in quanto implica l’impegno di una mano. Se è vero, quindi, che entrambe le mani devono stare sul volante, la polizia può fare la multa anche a chi usa il cellulare come navigatore satellitare se il dispositivo non è collocato sulla plancia comandi dell’auto o su un altro pianale che non implichi distrazioni o l’impiego delle mani. Lo si evince da una lettura attenta del codice della strada. La norma (Art. 173 cod. str.) stabilisce infatti che: «È vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore (…). È consentito l’uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguata capacità uditiva ad entrambe le orecchie che non richiedono per il loro funzionamento l’uso delle mani».

Il codice della strada è dunque chiaro nell’usare, da un lato, una definizione generica di «uso del cellulare durante la marcia», senza specificare quale tipo di utilizzo si debba ritenere vietato: qualsiasi impiego dello smartphone, dunque, va fatto rientrare nel divieto di legge. Dall’altro lato, lo stesso codice specifica che le sole operazioni consentite sono quelle che non richiedono l’uso delle mani; la norma fa riferimento alle telefonate (per via del richiamo al «viva voce»), poiché all’epoca gli smartphone erano appena entrati sul mercato e non si poteva prevedere il grosso cambiamento che ne sarebbe derivato, ma è consentita un’applicazione analogica anche al caso dell’impiego del cellulare come navigatore satellitare. Del resto, se è vero che i Gps sono pienamente legali, lo è anche l’uso dell’app installata sul telefonino (lo stesso Google Maps), a condizione però che il dispositivo non venga sorretto da una mano, ma sia posizionato in una parte del veicolo che non comporti distrazioni rilevanti.

Al limite, potrebbe essere ritenuto anche pericoloso l’adagiare lo smartphone sul sedile del posto accanto a quello di guida, che distogliere gli occhi dalla strada per un apprezzabile lasso di tempo. In tal caso si contravviene alla norma del codice della strada (Art. 173 cod. str.) che impone al conducente di conservare sempre il controllo del proprio veicolo e di essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza, specialmente l’arresto tempestivo del veicolo.

Non bisogna neanche dimenticare che il divieto dell’uso del cellulare alla guida comprende anche tutte quelle fasi a motore acceso, come ad esempio la sosta al semaforo o in fila al casello. Quindi chi dà una sbirciatina all’app con il Gps in tali fasi può essere ugualmente multato.